di Bahman Ghobadi (Iran, 2009)
5 ottobre 2010
"Un film di denuncia, girato senza autorizzazione, dal grande valore morale e artistico"
Premio Speciale della Giura, Un Certain Regard, Cannes 2010
A Teheran oggi, due musicisti, un ragazzo e una ragazza, sognano di formare una band con la quale andare a suonare a Londra e nel resto d'Europa. Cominciano a muoversi nel mondo underground della città e trovano altri coetanei interessati al progetto. Ma l'ostacolo principale resta quello di ottenere passaporti e visti per l'espatrio...
LA FRASE DA RICORDARE
"- Avete chiesto un'autorizzazione? - Ma quale autorizzazione, non rilasciano nessuna autorizzazione!"
Agli occhi dell’Islam la musica è impura, in quanto fonte di allegria e gioia. Sentire una donna cantare è considerato un peccato, per le emozioni che suscita…
Per gli ultimi 30 anni in Iran, un certo tipo di musica e soprattutto la musica occidentale è stata virtualmente proibita dalle autorità. E’ rimasta nascosta negli ambienti underground: si deve suonare underground e ascoltare underground.
Anche se questa musica è stata nascosta non è mai sparita. In tutti questi anni solo in pochi hanno osato prenderne atto. Questa cosa mi ha incuriosito e così è nata l’ idea del film.
Il cinema mi ha dato il coraggio di fare I gatti persiani. Dal momento in cui mi sono avventurato nel cuore di Teheran e sono sceso nelle cantine buie dove si suona questo tipo di musica, ho scoperto un mondo strano, diverso e affascinante. Un mondo nascosto di musicisti ribelli, non visti e non ascoltati dalla maggior parte della popolazione della città. Ho assistito al loro mondo, alle loro vite, alle loro preoccupazioni artistiche, ho visto i pericoli che affrontano, i problemi con i loro vicini, gli arresti, le aggressioni subite e molto altro… quando ho visto tutto quello che devono passare semplicemente perché cantano, suonano uno strumento, amano la musica…mi sono detto che questo film si doveva fare.I gatti persiani è la prima vera testimonianza della realtà di questi giovani musicisti.
Bahman Ghobadi
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