di Wang Quan'an, 2007
16 marzo 2010
"Il dramma di una donna in una riflessione sul rapporto tra tradizione e modernità"
Orso d'oro al Fetival di Berlino 2007
Nel territorio nord ovest della Mongolia Interna cinese, Tuya, donna bellissima e forte, non vuole lasciare i suoi terreni e continua a vivere con difficoltà con il marito malato, due figli, cento pecore e un grande terreno da pascolo.
Su suggerimento di suo marito Bater, Tuya decide di divorziare e di trovare un uomo che si curi di lei, dei suoi figli, del terreno da pascolo, delle sue pecore… e del suo ex marito! I pretendenti non mancano, ma nessuno vuole accettare Bater… tranne Baolier, un amico di scuola, che pur di sposare Tuya e portarla in città con i suoi bambini, sistema Bater in una casa di cura. Bater, però, non riesce ad affrontare la solitudine…e le cose cambieranno ancora una volta…
LA FRASE DA RICORDARE
"Non diventerai più ricco, diventerai solo più pazzo"
Mia madre è nata nei pressi delle location di questo film nella Mongolia Interna. Per questo motivo, amo molto la vita mongola, i mongoli e la loro musica. Quando sono venuto a sapere che le forti espansioni industriali rendono i terreni da pascolo sempre più simili ad un deserto e che gli amministratori locali hanno obbligato i pastori a lasciare le loro terre, ho deciso di usare il cinema per documentare tutti questi avvenimenti, prima che si perdessero del tutto. Questo matrimonio particolare è tratto da una vera storia locale.La location di questo film è l’ultimo terreno da pascolo che non è stato abbandonato dai pastori mongoli. Gli attori principali sono per lo più pastori locali. La produzione del film ha incontrato molte difficoltà e quando abbiamo finito il film, tutta la gente e le case del film sono scomparse. I fieri mongoli che vanno a cavallo si sono trasformati in contadini che vivono vicino alla città, o venditori ambulanti che vendono frutta agli angoli delle strade. Per questo motivo i mongoli sono diventati gente ordinaria come noi. Questo mi ha molto rattristato: quando ripenso a tutti quei bellissimi volti mongoli pieni di gioia, tristezza e ferocia ripresi nel mio film, sento una sorta di pace nel cuore.Wang Quan'an
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