di Michael Moore, 2009
23 febbraio 2010

"Capitalismo e Democrazia per Moore non sono sinonim"
In concorso alla 66ª Mostra del cinema di Venezia

Questa volta Michael Moore prende le mosse da lontano, addirittura dall'Impero Romano, per mostrare come i segnali di decadenza di quella potenza antica siano tutti rintracciabili nella realtà odierna. La domanda è più che mai esplicita e con la risposta già incorporata: quanto è alto il prezzo che il popolo americano paga a causa della confusione operata tra il concetto di Capitalismo e quello di Democrazia? Per Moore i due termini non coincidono anzi sono in più che netta opposizione soprattutto ora, dopo la crisi mondiale di cui tutti paghiamo le conseguenze…


LA FRASE DA RICORDARE
"- Michael Moore: Dove sono i nostri soldi?
- Elizabeth Warren (supervisore del congresso): Non lo so."


Cosa ti ha ispirato a fare questo film? Perché proprio ora? In America, le persone tendono ad aspettare che la polvere si accumuli prima di discutere apertamente certi argomenti e dire alcune cose. Anche se tutto questo ce l’hanno sotto gli occhi e sentono che qualcosa è andato storto, comunque continuano a seguire la corrente. Le persone si adeguano e accettano soluzioni mediocri, sono a loro agio e si sistemano meglio che possono. Molte persone ritengono che sia sufficiente tenere la testa bassa e turarsi il naso per cavarsela. Ma qualcuno deve alzare la voce. Il mio obiettivo è di porre le domande che si sono formate nella mia testa da un po' di tempo e che ritengo la nostra società debba farsi. Il compito dell'artista, del musicista o del regista non è di seguire la folla. I politici non cambieranno nulla di spontanea volontà, non ha senso per loro mostrarsi coraggiosi, è troppo rischioso. Sono le persone che devono farli cambiare.
Così, una volta che la verità emergerà e il quadro diventerà chiaro, quelli che alzavano le spalle e ironizzavano cambieranno idea e assomiglieranno proprio a quelle persone isolate che un tempo prendevano in giro.

Quanto ci è voluto per completare il film?

Abbiamo iniziato la produzione nella primavera del 2008. Ma, in realtà, io sto facendo questo film da vent'anni. Dopo l'esordio di Roger & Me, avvenuto nel 1989, ci sono stati dei collegamenti e delle idee comuni presenti in tutti i miei progetti. Capitalism: A Love Story non è semplicemente la continuazione di questo lavoro, ma il suo culmine. Molte persone sono arrabbiate per i recenti crolli finanziari e gli effetti che hanno avuto sugli investimenti, i posti di lavoro, i prezzi delle case e i budget governativi, ma magari non sanno a chi dare la colpa.

Questo film ci aiuterà a scoprire il responsabile di questo collasso?

Non penso sia un mistero chi c'è dietro a questo collasso finanziario. Una grande rabbia è stata rivolta verso le banche e le istituzioni finanziarie, che hanno messo a rischio la nostra economia e l'hanno distrutta, così come verso i politici che hanno permesso che succedesse... Non mi faccia iniziare a parlare...
Questo film non descrive un boom, un fallimento o un salvataggio. Ho iniziato a lavorare a questo progetto prima che l'economia colasse a picco o che avessi la minima idea che ci sarebbe stato un prestito imponente da parte del Tesoro statunitense un mese prima delle elezioni presidenziali. Non mi concentro su un individuo, una società o un problema in particolare, ma sul quadro generale. Questo film attacca il sistema che permette, incoraggia e, cosa più importante, garantisce questa corruzione.
Per quanto riguarda il ruolo del governo, sembra che ci siano molte persone a cui dare
la colpa. Membri di entrambi i partiti politici hanno contribuito alla situazione attuale. C'è qualcuno a Washington con le mani pulite?
Non ci sono abbastanza salviette disinfettanti nel mondo per ripulire Washington. Questo film fa i nomi e attacca entrambi i partiti, senza paura o parzialità. Ogni discussione politica ha il difetto di scivolare sul piano dei liberali contro i conservatori e dei Democratici contro i Repubblicani. Ma questo è soltanto un modo di distrarre l'attenzione dal vero problema: il sistema in cui ci troviamo ha in mano entrambi i partiti, sia i liberali che i conservatori. Ogni tanto, ci sono scontri durissimi tra i due partiti, ma entrambi cercano di rimanere al potere e l'ultima cosa che vogliono è far colare a picco la nave. Questo film parlerà dei problemi che non vengono discussi al Congresso o nei talk show della domenica mattina (che vengono sponsorizzati da Boeing, AT&T, Archer Daniels Midland, ExxonMobil…).
Cosa pensi che rimarrà al pubblico di questo film?
Popcorn e forconi.
Intervista a Michael Moore

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23 nov - CRAZY HEART









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Dove

Cinematografo Teatro "Filo"
Piazza Filodrammatici 4
26100 CREMONA

Quando

Al martedì alle ore 21,15

Biglietti

BIGLIETTO UNICO - Euro 5,00

Info

Tel. 0372.411252
GIRAMONDO E-Mail

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