di Sverak, 2007
3 marzo 2009

"Un professore in pensione non si arrende e riconquista il piacere di vivere intrufolandosi nelle vite degli altri"
Premio del pubblico e Migliore sceneggiatura al Karlovy Vary International Film Festival

Dopo aver lasciato il suo lavoro da insegnante, Josef, un uomo dal carattere "difficile" che vive con la moglie, ormai rassegnata al suo modo d'essere, si da da fare per trovare un altro lavoro. Trova un impiego nel settore dello stoccaggio delle bottiglie vuote in un supermercato ma scopre anche che si può imparare a prendere la vita in un altro modo, iniziando con l'essere più gentile con le altre persone...

La frase da ricordare
"Non capisco come una donna colta e raffinata come te si possa appassionare a vedere programmi cos' stupidi in TV" Dice lui alla moglie che replica: "SI VEDE CHE NON HAI MAI STIRATO..."
La storia della realizzazione di Vuoti a rendere (Empties) risale al 2003, quando Zdenek Sverak ha iniziato a scrivere la sceneggiatura. Nello stesso periodo, Jan Sverak e Martin Dostal hanno iniziato a lavorare su un documentario dal titolo Tatinek (Papà) con l’intenzione di seguire il processo di scrittura di Vuoti a rendere (Empties). Entrambi i cineasti erano sicuri che l’apice del documentario avrebbe coinciso proprio con le riprese di Vuoti a rendere (Empties), rivelando così il processo creativo che aveva portato alla realizzazione di film quali la deliziosa commedia familiare Scuola elementare, del film Premio Oscar Kolya, e dello spettacolare ed epico Dark Blue World.
Ma le riprese di Vuoti a rendere (Empties) non cominciarono in tempo, perché Jan Sverak decise di sospendere il progetto poco prima dell’inizio. Zdenek e Jan Sverak dovettero superare una dolorosa crisi creativa, resa forse ancor più angosciosa dalla necessità di conciliare le attitudini professionali, le idee e i punti di vista con il fatto di essere padre e figlio. Dovevano entrambi affrontare la delicata situazione che li toccava profondamente, a volte addirittura sotto i riflettori per via della loro popolarità nella Repubblica Ceca. Da questo punto di vista, la conclusione di Tatinek (Papà) è un riassunto sincero ed equo di un disaccordo artistico.
“All’inizio avevamo progettato che il film culminasse nelle riprese di Vuoti a rendere (Empties), avendo seguito la vita di Zdenek oltre che la storia di questo film, dalla scrittura della sceneggiatura, alla pre-produzione, fino alle riprese. Non avendo potuto farlo, la mossa più logica ci è sembrata quella di mostrare perché questo non fosse accaduto. Paradossalmente, ci siamo ritrovati con una conclusione molto più interessante di quella che ci saremmo aspettati,” dice Jan Sverak. Tatinek (Papà) uscì a settembre 2004. Il documentario finisce con un passaggio piuttosto triste dove si vede lo sceneggiatore che si separa dagli attori che aveva scelto per interpretare i personaggi di Vuoti a rendere (Empties). Ma gli Sverak presero pubblicamente l’impegno di ritornare un giorno alla sceneggiatura di Vuoti a rendere (Empties), quindi la storia ha un lieto fine, quello che poi ha portato alla produzione del film di maggior successo ai botteghini della Repubblica Ceca. “Come papà promette nel documentario, ha fatto un ultimo tentativo con il copione. Anche se ci ha messo quasi un anno, ne è valsa la pena. Questa versione non parlava più soltanto di un uomo anziano, determinato a trovare ad ogni costo un lavoro e a combattere contro i suoi mulini a vento,” dice il regista e coproduttore Jan Sverak a proposito del progetto miracolosamente recuperato.
Quindi cosa rende la versione finale della sceneggiatura così infinitamente migliore rispetto a quelle precedenti? “Una forte enfasi è stata messa sul ruolo della moglie, interpretata da Daniela Kolarova. Adesso il nostro eroe ha qualcuno in casa da cui deve fuggire… e questo tema prima non veniva esplorato anche se penso che Papà intendesse farlo,” spiega il regista. “La storia è rimasta comica, ma ritengo che l’umorismo funzioni meglio quando ha uno sfondo realistico. E il ritratto che fa Papà di un matrimonio di lunga data tocca dei punti di dolorosa profondità. Questa emozione sincera è ciò che mancava nelle precedenti versioni.”

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23 nov - CRAZY HEART









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Dove

Cinematografo Teatro "Filo"
Piazza Filodrammatici 4
26100 CREMONA

Quando

Al martedì alle ore 21,15

Biglietti

BIGLIETTO UNICO - Euro 5,00

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Tel. 0372.411252
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